Alla Scoperta del Volto Umano delle Migrazioni
Un evento tra cultura e solidarietà, per riflettere sulle sfide dell’integrazione
“Viaggi e Miraggi”, l’evento ospitato nella suggestiva cornice della Chiesa di San Giacomo a Forlì nell’ambito del Festival del Buon Vivere 2024, non ha deluso le aspettative. Organizzato da Salute e Solidarietà, l’incontro ha saputo toccare tematiche di grande attualità come l’immigrazione, la salute e l’integrazione degli stranieri nel nostro territorio. Con un pubblico numeroso composto da operatori sociali, volontari e rappresentanti di associazioni, l’evento ha offerto un’ottima occasione per approfondire il fenomeno migratorio in Italia e per comprendere meglio le difficoltà che i migranti affrontano nell’accesso ai servizi sanitari e nell’inserimento sociale.
Pietro Caruso, giornalista e rappresentante del Circolo Acli Lamberto Valli, co-organizzatore dell’evento, ha moderato l’incontro con grande competenza, coinvolgendo i partecipanti in un’atmosfera di rispetto e apertura. Il momento musicale, con artisti stranieri che hanno portato le loro storie attraverso la musica, ha aggiunto una nota emozionante, rendendo la giornata ancora più significativa.
Il fenomeno migratorio
L’immigrazione è un tema complesso e sfaccettato, che negli ultimi anni ha acquisito sempre maggiore rilevanza. Maurizio Ambrosini, professore di Sociologia delle Migrazioni all’Università di Milano, uno dei massimi esperti in materia, ha delineato nel suo intervento un quadro completo della situazione migratoria in Italia. La sua relazione ha permesso al pubblico di capire non solo i numeri del fenomeno migratorio, ma anche le storie di vita, le aspettative e le sfide affrontate dai migranti. Ambrosini ha sottolineato come il nostro Paese sia diventato una meta di transito e di arrivo per persone provenienti da aree colpite da conflitti, povertà e disastri naturali. Ha spiegato come i flussi migratori siano spesso una risposta alla ricerca di condizioni di vita migliori, di sicurezza e di dignità. Tuttavia, il percorso verso l’integrazione è spesso ostacolato da barriere giuridiche, burocratiche e culturali che rendono volutamente difficile l’accesso ai diritti fondamentali.
Il dibattito e le conclusioni
Dalle relazioni dei due esperti invitati al convegno è scaturito un dibattito, stimolato dagli interventi e dalle domande di Diego Motta, giornalista di Avvenire, al quale hanno partecipato, oltre ai relatori, i rappresentanti di diverse associazioni.
I vari interventi hanno fatto emergere e sottolineato il bisogno e l’importanza di dare maggiore forza alla rete tra associazioni e organizzazioni della società civile per affrontare con più efficacia le sfide dell’integrazione. Secondo Ambrosini, le associazioni svolgono un ruolo essenziale non solo come supporto, ma anche come pressione nei confronti delle istituzioni. Ha spiegato come queste organizzazioni, definite “difensori dei diritti umani”, si trovino spesso a colmare le lacune dei servizi pubblici, offrendo ai migranti l’assistenza di cui hanno bisogno in frangenti critici come i soccorsi in mare o la tutela dei richiedenti asilo.
In un passaggio della sua pubblicazione “Stato d’Assedio”, Ambrosini sottolinea che “gli attori della società civile non solo cercano di tamponare le falle dei servizi istituzionali, ma li sostituiscono come difensori dei diritti umani in frangenti critici come soccorsi in mare e la protezione sociale dei migranti privi di uno status legale”. Questo ruolo, ha spiegato il sociologo, non è solo un compito di assistenza, ma un vero e proprio stimolo affinché le istituzioni adeguino le proprie politiche ai valori di umanità e giustizia sanciti nelle Costituzioni nazionali.
Ha concluso la giornata Alessandra Righini, presidentessa del Circolo Lamberto Valli, che è, insieme a numerosi altri soggetti, promotore di una serie di eventi culturali che fanno parte di “EtnoPolis”, di cui Viaggi e Miraggi è stata l’anteprima. Una “città mosaico” è il tema di quest’anno della rassegna “L’Occidente nel Labirinto”. Questa rassegna, giunta ormai al suo 24º anno, invita a riflettere, attraverso la musica, l’arte, il teatro, il cinema e il confronto di idee, su come la nostra società sia ormai un mosaico di culture, lingue e identità diverse, e su come sia possibile costruire un futuro di inclusione e integrazione.
Formazione e informazione
In sintesi, è stata una giornata sia di formazione e riflessione per gli operatori del settore sia di informazione e sensibilizzazione nei confronti dei cittadini.
Queste occasioni sono per noi importanti, non tanto e non solo per informare un pubblico più ampio di non addetti ai lavori su quello che facciamo, ma per far conoscere le difficoltà che gli stranieri hanno nell’avere risposta ai loro bisogni primari e nell’accesso ai servizi per la salute.
Dall’interlocuzione con una testata nazionale importante come il quotidiano “Avvenire”, fra i più attenti al fenomeno migratorio e alle tematiche umanitarie (è l’unico giornale che mantiene l’attenzione sui quasi quotidiani naufragi e sul doloroso conteggio delle vittime sulle rotte mediterranee verso l’Italia o atlantiche verso le Canarie o sulla Manica), è scaturita l’intervista al nostro direttore sanitario Lucio Boattini e a Leonardo Mammana (link all’articolo).